
L'indagine, che ha preso il via nello scorso mese di settembre, ha portato alla luce un dato chiaro: il 63% delle famiglie intervistate ha ammesso, senza alcun problema, di non fare caso alle etichette sugli alimenti che riportano la data di scadenza ma di limitarsi a controllare, peraltro rapidamente e senza troppa cura, che apparentemente il cibo non sia andato a male.
E' a causa della profonda crisi economica che ha colpito la maggior parte delle famiglie italiane, generando in molti casi situazioni di reale e grave indigenza, dunque, che si sta verificando una notevole diminuzione degli sprechi specie in campo alimentare.
E' vero, infatti, che tutti gli anni vengono buttate via enormi quantità di cibi, per un valore che si attesta intorno a 8,7 miliardi di euro. Tuttavia, per cause di forza maggiore, si sta assistendo a una rapida quanto notevole inversione di tendenza. Proprio in tal senso, gli italiani affermano di prestare sempre maggiore attenzione ai quantitativi di cibo acquistati, di non comprare confezioni troppo grandi, di evitare di cucinare più del necessario, di utilizzare gli avanzi.
E per incentivare questa linea di condotta il 5 febbraio è stata indetta la giornata nazionale contro gli sprechi alimentari, in occasione della quale verrà elaborato un piano di prevenzione contro lo spreco di prodotti alimentari.
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