
Maks il nome della giovane quindi mostra il suo seno scoperto, sotto l'immagine c'è una descrizione che racconta la storia della ragazza che in tenera età si è trasferita in California con i genitori. Lei evidentemente ha appreso più lo stile americano che quello da integralismo islamico. L'azienda infatti ha voluto puntualizzare questo aspetto: ''È quello che la rende fondamentale nel mosaico che è diventata Los Angels, e inequivocabilmente la fa diventare una figura distinta nella famiglia in espansione di American Apperel''.
Non sono mancate le polemiche e le discussioni anche se probabilmente il marchio canadese aveva buone intenzioni, come quelle di presentare ormai una realtà multietnica in ogni città. Eppure già in passato American Apperel era stata accusata di giocare sporco e scegliere immagini che potevano offendere altre religioni. Poi l'idea di vestire alcuni manichini con del pelo pubico. Maks ha dichiarato di non aver avuto nessun problema di essersi mostrata in topless per la campagna pubblicitaria.
Le polemiche non si sono limitate al seno in bella vista della ragazza ma anche al Bangladesh secondo solo alla Cina come produttore di vestiario, una delle città Dacca è sede di molte aziende tessili dove è noto lo sfruttamento del lavoro minorile. Solo l'anno scorso morirono 1000 operai sotto il crollo di un palazzo.
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