
Negli ultimi tempi sui media e social network abbiamo assistito ad alcune orrende decapitazioni da parte dell'Isis ai danni degli ostaggi occidentali. In Arabia Saudita questo barbaro rituale è portato avanti da molti anni, solo nel 2015 sono state decapitate 45 persone. Qualcuno si chiede come mai la stampa non mette al corrente di queste pene capitali. Forse per quieto vivere e perché l'Arabia Saudita ha il monopolio del petrolio.
La decapitazione è un mezzo che terrorizza lo spettatore più di altre esecuzioni capitali, perciò sarebbe corretto condannare ogni tipo di decapitazione in modo similare. Dall'inizio dell'anno in Arabia Saudita è avvenuta una decapitazione ogni 48 ore. Nel 2014 sono arrivate a 87 le persone giustiziate dal boia. Lunedì scorso un uomo condannato per omicidio è stato decapitato. La decapitazione di Saad bin Abdullah al-Jadid, reo di avere ucciso un suo collega Abdullah bin Faraj al-Gahtani, è stata la numero 45 dal 1° gennaio. Il Blogger saudita Raif Badawi è stanno condannato a 1000 frustate per aver insultato l'Islam e rischia la pena di morte. Il caso del blogger ha attirato le critiche e solidarietà da parte di mezzo mondo libero. La famiglia ha detto che sarà processato per apostasia.
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