
All'inizio ho pensato fosse il solito fake, poi cercando la notizia in rete: TGcom24 e la stessa Stampa hanno confermato che non si tratta di una bufala, ma della mitica legge italiana. Nel 2009 furono sequestrati beni per circa 1 milione di euro a un gruppo di nomadi sinti residenti nell'astigiano. La banda di 15 persone era stata accusata nel reato di associazione a delinquere e ricettazione. Benché condannati, il processo non è mai arrivato alla sentenza.
Nel 2006 come ha scritto La Stampa, il Gip di Asti aveva sottoposto a sequestro i beni de presunti ricettatori perché si pensava fossero 'il bottino della loro attività criminale'. La banda quindi era stata accusata per associazione a delinquere e con ricettazione, nel 2010 erano arrivate anche pesanti condanne di primo grado (reato associazione a delinquere), poi però mai arrivati alla sentenza per presunti ritardi, tanto che da cadere tutto nella solita prescrizione. Ecco quindi che denaro, terreni, gioielli auto e compagni bella sono tornati in mano ai nomadi. Il difensore della banda ha confermato che l'esecuzione del dissequestro è stato notificata, dopo che il giudice ha predisposto la restituzione. Ma c'è altro; le spese del deposito dove sono stati custoditi i beni saranno a carico del Ministero della Giustizia.
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